2 settembre 1984


Discorso alle monache Benedettine del SS. Sacramento di Alatri

Desidero esprimere a tutte voi, sorelle, la mia commozione per questa visita ad Alatri. Sono stato invitato per celebrare il IV centenario del ritrovamento delle spoglie del papa martire san Sisto I, che fu uno dei primi successori di san Pietro sulla cattedra di Roma. San Sisto è ben conosciuto da noi tutti perché il suo nome si cita nella preghiera eucaristica romana, nel canone primo, dopo Clemente. Visse ai tempi dell’imperatore Adriano, agli inizi del II secolo dopo Cristo.

Sento una profonda commozione per questa visita che ci riporta a tempi così lontani: così lontani ma anche così vicini. Quando penso che qui, come in ogni cappella, noi ci troviamo dinanzi al Santissimo Sacramento che è lo stesso cibo divino di cui si sono nutriti i cristiani dei tempi passati, allora noi vediamo la Chiesa nelle sue dimensioni storiche e insieme mistiche. È un mistero che lo stesso corpo durante tanti secoli, durante tante generazioni, abbia nutrito e nutra tante persone, tanti fedeli, tanti testimoni, tanti confessori, tanti martiri. Anzi, lo stesso corpo, il corpo eucaristico di Cristo, fa di noi un solo corpo, perché la Chiesa è il corpo di Cristo. Questo è stato affermato molte volte, lo insegnava papa Pio XII nell’enciclica “Mistici Corporis”, lo afferma chiaramente la tradizione paolina.

Ecco, in questo corpo mistico di Cristo, voi, carissime sorelle, avete una parte speciale, privilegiata. Ma questo privilegio costa, questo privilegio è legato con il sacrificio, sacrificio della vostra vita, totalmente dedicata al Signore, senza riserve. E questo è uno speciale privilegio di ciascuna di voi, una nobile vocazione con cui la Chiesa può vivere sempre più il dono della redenzione. Ricorderete che con queste parole, “Redemptionis Donum”, ho iniziato una speciale lettera indirizzata a tutti i religiosi della Chiesa, durante l’Anno Santo della redenzione.

Mi rallegro per questo incontro, sono felice di trovarmi tra voi, nella vostra clausura, in questo luogo ove si prega, dove Cristo eucaristico viene continuamente - giorno e notte - adorato, glorificato, nei vostri cuori, nelle vostre parole, nei vostri sentimenti e nei vostri spiriti. Mi unisco a voi in questa adorazione, in questa preghiera che è di tutta la Chiesa in tutto il mondo. Voi, nelle vostre preghiere, nei vostri cuori, direi nelle vostre mani, portate le sorti e i destini della Chiesa e del mondo intero.


"Raccomando me stesso e tutta la Chiesa alla vostra preghiera, alla vostra dedizione totale al Signore, alla vostra vocazione contemplativa e benedettina. Lo dico a voi qui presenti, ma lo dico anche a tutte le altre suore contemplative, soprattutto della vostra federazione e della vostra Regola benedettina, a tutte le suore contemplative di qualsiasi regola, di qualsiasi costituzione, che sono nel mondo. E lo dico anche avendo davanti agli occhi quest'’immagine della Vergine, Madre di Gesù e Madre della Chiesa. Con la mia benedizione." Giovanni Paolo II

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